Archivio Magnini

Dibattiti e interventi - Cultura

1985 - Proposta per il museo di arte antica di Todi


Corriere dell'Umbria - 3 dicembre 1985

Il museo di Todi non apre? E allora ce lo prendiamo noi

Polemico intervento della "Famiglia Perugina"

PERUGIA - A Todi c'è un fantasma: è il museo d'arte antica; "Italia Nostra" è già intervenuta a più riprese, preoccupata dei ritardi che rimandano l'apertura dell'importante struttura; adesso è la volta della "Famiglia Perugina".
Le opere sono state da anni catalogate e restaurate, c'è anche la sede idonea, ma sembra che questa interessi agli organizzatori della mostra mercato dell'antiquariato.
«Se così fosse - commenta l'associazione - vorrebbe dire che detta mostra mercato è proprio destinata a creare guai a Todi. Non sta comunque a noi entrare in alcun modo negli affari altrui, né interferire minimamente nelle libere scelte che colà intendono fare».
Poiché, però - insiste la “Famiglia” - le opere d'arte appartengono alla collettività e tutti hanno diritto di goderne, e visto che a Todi le tengono occultate, ci permettiamo di fare una proposta: perché almeno temporaneamente e limitatamente alle più importanti (quali quelle dello Spagna, artista che, tra l'altro, a Perugia manca) non le si mette a disposizione del pubblico trasferendole alla Galleria Nazionale dell'Umbria?».
Domanda sicuramente legittima, tanto più che questa è la sede espressamente deputata allo scopo: c'è la tutela e c'è l'affluenza”.
«E sarebbe un altro servizio - viene infine aggiunto - che Perugia offrirebbe alla cultura e all'Umbria oltre che alla logica, che non ammette che beni pubblici, costati denari pubblici, dormano nell'incuria. Ci rendiamo benissimo conto che è una proposta provocatoria; ma, in fondo, la facciamo proprio per questo ...».

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La Nazione - 4 dicembre 1985

Famiglia Perugina e le opere dello Spagna

Voci della città

Giorni addietro, Italia Nostra, l'associazione per molti versi a noi amica, legittimamente è insorta perché a Todi si decidano ad aprire il museo d'arte antica.
Le opere sono state da anni catalogate e restaurate; c'è anche la sede idonea, sennonché sembra che interessi agli organizzatori della mostra-mercato antiquariato.
Non sta comunque a noi entrare in alcun modo negli affari altrui, ne interferire minimamente nelle libere scelte che colà intendono fare. Poiché però le opere d'arte appartengono alla collettività e tutti hanno diritto di goderne, e visto che a Todi le tengono occultate, ci permettiamo di fare una proposta: perché - almeno temporaneamente e limitatamente alle più importanti (quali quella dello Spagna, artista che, tra I'altro, a Perugia manca) non le si mette a disposizione del pubblico trasferendole alla Galleria Nazionale dell'Umbria.
E' la sede espressamente deputata allo scopo; c'è la tutela e c'è l'affluenza. E sarebbe un altro servizio che Perugia offrirebbe alla cultura ed all'Umbria. Oltre che alla logica, che non ammette che beni pubblici che sono costati denari pubblici, dormano nell'incuria.
Ci rendiamo benissimo conto che è una proposta provocatoria; ma, in fondo, la facciamo proprio per questo.
La Famiglia Perugina

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La Nazione - 3 dicembre 1985

Non c'è posto per le opere? Portiamole nel capoluogo

Provocatoria proposta della Famiglia perugina

La Galleria nazionale dell'Umbria potrebbe ospitare benissimo, almeno temporaneamente, le opere d`arte antica per le quali a Todi non s'è trovata una sede idonea».
La proposta, definita provocatoria, ma proprio per questo necessaria, é stata avanzata dalla «Famiglia Perugina» subito dopo la netta presa di posizione di «Italia Nostra», insorta perché proprio a Todi non si decidono ad aprire il museo d'arte antica.
Le opere da sistemare sono state da anni catalogate e restaurate, ci sarebbe anche la sede idonea, ma nessuna decisione é stata ancora presa al riguardo, in quanto sembra che questa sede interessi agli organizzatori della Mostra mercato dell'antiquariato.
Ecco dunque arrivare adesso la proposta della «Famiglia Perugina», che pur non intendendo in alcun modo entrare negli affari altrui, né interferire minimamente nelle libere scelte che a Todi intendono fare, la giustifica per due ordini di motivi.
Il primo, che le opere d'arte appartengono alla collettività e tutti hanno il diritto di goderne; il secondo, che la Galleria nazionale dell'Umbria rappresenta espressamente la sede deputata allo scopo, garantendo non solo la tutela delle opere, ma anche affluenza di visitatori.
«Sarebbe», conclude Famiglia Perugia, «un altro servizio che Perugia offrirebbe alla cultura e all'Umbria al fine di non far dormire nell'incuria beni pubblici che sono costati denari pubblici».

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