Il Messaggero - 9 gennaio 1987

Per prima a chiederla è stata Perugia. Poi è intervenuta Terni e infine si sono candidate anche Foligno e Spoleto.
L'«erba voglio» in questo caso è la Facoltà d'ingegneria che sta per essere assegnata all'Umbria.
Attorno alle «voglie» si è sviluppata negli ultimi tempi una aperta polemica tra le varie città interessate. E ognuna di esse trova validi motivi e buoni propositi per avere la ragione dalla propria parte. Perugia fa appello alla sua tradizione universitaria.
Terni, che ha chiesto almeno dei corsi di laurea, si richiama alla vicinanza delle industrie, mentre Foligno e Spoleto non vogliono sempre fare la parte delle «Cenerentole».
Sul problema è intervenuta anche la Famiglia Perugina che si schiera dalla parte di Perugia.
«Con tutti questi richiedenti - si chiede la Famiglia- si potrebbe arrivare add irittura al paradosso che a Perugia, che l'ha creata, non resti nulla». Tutto questo mentre si parla già di un progetto a Pian di Massiano, dove dovrebbe sorgere la struttura per la nuova Facoltà d'ingegneria. E si conosce già il nome del nuove preside, individuato nella persona del prof. Calogero Vinti.
Secondo i componenti della Famiglia «queste singolari proposte nascono da pruriti estemporanei e da esigenze elettorali». Quest'ultimo riferimento punta dritto a Foligno dove la richiesta della Facoltà sembra sia stata avanzata per fini politici.
«Comunque - continua la Famiglia - l'Università e una cosa seria e difficile che non s'improvvisa, che necessita di supporti, strutture, collegamenti, tradizione, clima ed ambiente senza i quali non può essere. E quindi non si può stare zitti dinanzi a tali pretese, significherebbe avallarle».
Avallo, che invece secondo la Famiglia, non potrà mai esserci da parte dei perugini e non soltanto perché consapevoli di cosa significa cultura, ma anche perché legittimati a tutelare i propri diritti e le proprie istituzioni".