Corriere dell'Umbria - 16 luglio 1989

Famiglia Perugina

"Una minoranza di sbandati distorce la vera identità di U.J."

Sui problemi derivanti dalla presenza di numerosi hippie al seguito di Umbria Jazz interviene la "Famiglia Perugina" con un comunicato nel quale è tra l'altro detto:
“Come oggi spesso avviene, anche in questo caso la maggioranza deve subire le prepotenze della minoranza. La stragrande maggioranza di amanti del jazz, se pure a volte un po' disinvolta nel vestire, è gente a modo e occorre darne atto.
Sennonché, è vittima della minoranza. Quella minoranza che da fastidio a tutti quanti: e non solo perché fa i propri bisogni corporali per strada, ma perché puzza.
E non si riesce a capire che rapporto ci sia tra il jazz e la sporcizia, l'andare scalzo, non lavarsi i piedi. L'essere o l'atteggiarsi da paria, non fare niente.
Probabilmente non hanno nulla a che vedere con la musica e neppure con la vita: sono dei falliti che portano in giro il loro fallimento. Essendo pochi e facilmente individuabili (se non altro per l'odore), non dovrebbe essere difficile impacchettarli e spedirli via. Dove? Al loro paese, o "a qüel paese" (c'è anche, volendo, la gattabuia per i renitenti)”.
Nel comunicato è infine detto che “questo è un lavoro che andrebbe fatto immediatamente, con impegno e energia. Nell'interesse di tutti e di molte cose: dei cittadini innanzitutto, della città e dell'igiene, del buon senso. Ma anche dell'immagine di quell'Umbria Jazz che è cosa vitale, ben diversa da come; per colpa di questi pochi emarginati, spesso si confonde”.

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