Archivio Magnini

Dibattiti e interventi - Cultura

1990 - Decentramento della Universita degli Studi


Corriere dell'Umbria - 22 dicembre 1990

"Reazioni sdegnate alla decisione di confermare Ingegneria meccanica a Perugia"

Il Polo scomparso

Dura denuncia dell'Unione comunale del Pci

Reazioni a catena e fortemente sdegnate rispetto all'assurda decisione dell'ateneo di Perugia di confermare la facoltà di ingegneria meccanica nelle sede centrale.
Dopo l'unitario e aspramente critico documento unitario approvato dal consiglio comunale di Terni ed immediatamente inviato al rettore Dozza - documento che non mancava, allo stesso tempo, di essere anche propositivo - c'è da registrare una durissima presa di posizione dell'Unione comunale del partito comunista ternano che esterna forti sospetti «che sulla vicenda, piuttosto che prevalere criteri di programmazione didattica regionalistica, abbiano finito col vincere più prosaici interessi legati al mondo massonico e degli affari dell'area perugina».
Non è un mistero per nessuno, infatti, che la “Famiglia Perugina" assunse una posizione decisamente contraria al decentramento della facoltà a Terni.
E non sono neppure una novità gli interessi personali e di gruppo fatti pesare sull'intera vicenda da ambienti dell'ordine degli ingegneri del capoluogo di regione. Sembra di assistere, insomma, ad un film già visto e proiettato a ripetizione sugli schermi ternani negli ultimi tempi.
Quello che ha per protagonisti gli inquietanti attori della commistione tra politica ed affari”.
E perché questi pesanti sospetti vengano almeno in parte allontanati, l'Unione comunale del PCI, tramite il segretario Sbarzella, chiede «che i consigli di facoltà leghino in modo trasparente le loro deliberazioni a criteri di programmazione formativa, coerenti con gli interessi generali della comunità umbra».
Ma l'organismo del PCI non esprime solo critiche verso questa decisione che, ripetiamo, è assolutamente sconcertante. Emergono anche diverse proposte. In primo luogo quella di organizzare una conferenza regionale sul polo universitario ternano.
Sottolineata, inoltre, l'esigenza di «far avanzare, anche attraverso il confronto con il consiglio universitario nazionale, il ministero per l'università e lo stesso Parlamento, gli obiettivi per il completamento della facoltà di ingegneria». Ingegneria meccanica appunto e ingegneria gestionale.
Viene poi sollecitata un'azione unitaria da parte dell'intera comunità ternana, «con particolare riferimento ai giovani, agli intellettuali e al mondo delle professioni». Il valore strategico che il polo universitario ternano assume per il prospettato nuovo sviluppo del territorio, esige d'altronde una mobilitazione generale, scevra da ogni condizionante logica politica di parte.

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