Archivio Magnini

Dibattiti e interventi - Cultura

1990 - Difendiamo la Universita di Perugia


Corriere dell'Umbria - 31 dicembre 1989

"Famiglia Perugina": l'università è cosa "nostra" e non va mutilata

"Difendiamo le istituzioni perugine, sissignori: rientra nei nostri compiti precisi. Tanto più quando ciò risponde a logica e giustizia e non a campanile".
La Famiglia Perugina difende a spada tratta l'università, da cui "la città ha tratto vita". Nel suo notiziario mensile la "Famiglia" spiega il perché di questa difesa.
"Difendiamo da sempre e con costanza l'ateneo perché è una cosa 'nostra', nata, fatta e conservata nei secoli da noi: non piovuta dal cielo o dal governo, come usa adesso.
La difendiamo perché verso di essa abbiamo dei doveri, per non essere indegni di chi ci ha preceduto e mantenerla al passo coi tempi".
Oggi la cultura, secondo la Famiglia Perugina, si va a prendere dov'è vera, anche oltre confine. E anziché indebolita essa va invece rafforzata "perché non divenga una frazione, ma si rafforzi in cittadella".
La difesa è "nell'interesse degli umbri, tutti quanti: siamo piccoli e pochi, con l'Europa unita diverremo ancora più piccini ed aumenterà la concorrenza: che si abbia almeno un ateneo che possa reggere il confronto".
Tutte queste ragioni hanno già prodotto quel che la Famiglia Perugina chiama un successo: la nuova facoltà d'ingegneria, disposta in un'unica sede a Perugia. "Ciononostante c'è chi continua a protestare ed a chiederla divisa". E per questo la "Famiglia" ne prende ancora le difese.
"Noi auguriamo a Terni e a tutti gli altri d'avere accolte e sovvenzionate tutte le loro innumeri richieste; ma non potremo mai accettare gravi mutilazioni per Perugia, per gli umbri e la cultura".

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Il Messaggero - 2 gennaio 1990

L'Università e la Famiglia Perugina

La Famiglia Perugina, con una nota interviene sulla questione dell'Università, sottolineando che, tra le istituzioni cittadine, resta la più importante, «da essa - scrive la Famiglia - Perugia ha tratto vita».
Secondo l'associazione si deve difendere la «peruginità» dell'Ateneo: «Non potremo mai accettare - continua la nota - in alcun modo mutilazioni ingiuste e gravi per Perugia, per gli umbri, per la cultura. Per altro - conclude la nota - vorremmo chiedere soltanto di stringersi tutti attorno alla ragione: e sperare che bastasse per porre fine, finalmente, alle diatribe».

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